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ChiudiQuesto articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2013 alle ore 19:06.
Alcuni operatori di mercato professionisti hanno già deciso: meglio espatriare subito, prima dell'entrata in vigore della Tobin Tax europea. Dove? In quei Paesi dell'Unione europea che non saranno colpiti dalla tassa, permettono con facilità il cambio residenza e l'apertura di un'attività e hanno possibilmente un regime di tassazione agevole. Insomma, in Paesi come Malta, entrato a gennaio 2008 nella Ue e diventato una delle mete preferite degli italiani.
«Qualche mese fa ho chiesto la residenza maltese e sono andato a vivere nella città di Attard. Aprirò una società, che sarà operativa a settembre, assieme a un altro professionista e a un noto sito web che si occupa di finanza, e offriremo servizi di consulenza sui mercati. L'azienda avrà sede a Malta, ma stiamo ancora decidendo se sarà di diritto maltese, inglese o lussemburghese», spiega a Plus24 Biagio Milano, trader indipendente, tra i fondatori dell'Ifmadvisor, l'associazione di operatori e consulenti indipendenti che si era battuta per modificare la Tobin Tax all'italiana.
Sono due i motivi che spingono i trader a lasciare l'Italia: la futura introduzione della Ftt europea, nel caso in cui fosse applicato il principio di residenza (se si è residenti in Italia, dove è attiva la Tobin, si paga la tassa su ogni strumento finanziario, anche ad esempio inglese) e la fiscalità eccessiva presente nel nostro Paese. «Sono molte le persone che seguono le nostre indicazioni per investire sui mercati: prima di aprire l'attività abbiamo fatto un questionario per capire le esigenze dei nostri clienti e ci hanno risposto ben 570 persone, la maggior parte delle quali affermano di aver perso il lavoro e utilizzano il trading come unica fonte di reddito. La Tobin Tax li penalizzerebbe in maniera eccessiva», sottolinea Milano.
Malta non è un paradiso fiscale, spiegano dalla Camera di Commercio dell'isola-Stato. Gli utili derivanti dalle società maltesi sono soggetti a un'aliquota di tassazione del 35% ma, nel caso di distribuzione di dividendi, gli azionisti possono chiedere un rimborso fino ai 6/7 dell'imposta totale corrisposta. È facile anche ottenere la residenza: basta dimostrare l'autosufficienza economica, essere assunto da un'azienda, aprire un conto di deposito o un'attività.
I Maltesi sono però preoccupati, vista l'eccessiva presenza di stranieri, soprattutto italiani, nel Paese: «L'esodo c'è ed è in corso, ma il sistema maltese non è preparato e rischia il collasso. I sintomi ci sono tutti», dicono da Malta. Al momento, spiegano dall'Ambasciata d'Italia alla Valletta, gli italiani sono circa 2 mila su un totale di circa 415mila abitanti, mentre a fine 2012 gli iscritti all'anagrafe erano 1.971, secondo l'annuario statistico del Ministero degli esteri. (Li. Z.)
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